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Firenze Corse Biondetti

 

 

 

 La    “FIRENZE CORSE BIONDETTI”

 

 

LE PREMESSE

Già nel 1964 le diverse scuderie automobilistiche nate a Firenze e dintorni avevano provato– con l’appoggio dell’ACI Firenze e del suo Presidente, Ing. Pasquale Borracci –  a riunirsi in una unica rappresentativa.

Oltre alla Scuderia Biondetti, infatti, a Firenze erano sorte dal 1961 in poi la Squadra Piloti Toscani Bardahl, la Scuderia Gaedol S. Giovanni e, a Prato, era stata costituita la Scuderia S. Stefano.

Vennero varati un regolamento ed uno statuto per quello che avrebbe dovuto rappresentare un “Gruppo Sportivo” dell’ACI Firenze ma a quel punto la S. Stefano fece sapere di voler formare un “Gruppo Sportivo S. Stefano” che mantenesse l’origine a Prato.

La Squadra Piloti Bardahl (che aveva tolto il limite regionale di Toscani nella propria denominazione proprio per la presenza tra i propri iscritti di piloti di molte regioni diverse) si vide costretta ugualmente a rinunciare alla partecipazione al costituendo “gruppo fiorentino”. In effetti, all’epoca, i vari Automobil Club Italiani usavano premiare annualmente i propri iscritti per l’attività svolta: la scuderia sarebbe stata sotto l’egida dell’ACI Firenze mentre i piloti di fuori Firenze sarebbero rimasti iscritti al proprio Automobil Club di appartenenza creando non pochi disagi.

Nel 1964, dunque, solo la Gaedol S. Giovanni e la Biondetti si riunirono sotto la denominazione di Scuderia Biondetti.

 

        

 

Dagli anni ’50 era comunque in atto un profondo mutamento della società nei confronti dell’automobile e dell’automobilismo. Da un lato, il boom produttivo del dopoguerra e la diffusione sempre maggiore delle autovetture nelle famiglie portava le case costruttrici ad una concorrenza altissima (molti modelli, linee originali, carrozzerie speciali artigianali) per guadagnare fette di mercato. Dall’altro, il mancato sviluppo del settore “sicurezza”, faceva sì che le gare automobilistiche – sostenute dalle case produttrici proprio in forza del richiamo ottenuto sul pubblico dal successo nelle corse – si trasformassero spesso in avvenimenti luttuosi.

Non si parla solo di piloti di formula 1, ma anche di quei gentlemen drivers (non professionisti, dunque) che per passione domenicalmente si sfidavano in circuiti o gare in salita.

L’opinione pubblica stigmatizzava la pericolosità delle corse e le istituzioni (Governo, Ministeri, Prefetture) conseguentemente, ma un po’ semplicisticamente, provvedevano a sopprimere gare e/o a vietarne lo svolgimento.

Le stesse istituzioni dello sport automobilistico erano in lotta fra loro alla ricerca della supremazia in un settore che, in ogni caso, interessava sotto molti aspetti (benzine, oli, gomme, ricambi, tasse automobilistiche, assicurazioni sono le prime voci di un mercato in continua espansione).

ACI, CSAI, FISA, FEDERCOSTRUTTORI, ANCAI erano alcune delle sigle che, in quegli anni, si sono scontrate a tutela degli specifici interessi rappresentati nel settore automobilistico sino a che le industrie costruttrici non sono scese in campo con la propria organizzazione, con le proprie squadre di piloti ufficiali e hanno contribuito a modificare, con il loro potere economico, tutto il settore.

Per i gentlemen drivers era sempre più difficile correre sapendo di potersi classificare solo dopo le squadre ufficiali; sempre più costose le autovetture vincenti; sempre più necessaria un’assistenza professionale alle gare e via dicendo.

Anche gli sponsor cominciarono a guardare più in alto e più lontano sì che quando la Bardahl Oil Co. chiuse il rapporto con la Squadra Piloti Bardahl, la scuderia fiorentina – non riuscendo a trovare nuovi sponsor – vide sfoltirsi i propri ranghi. Neanche la Biondetti navigava in buone acque ed è così che nell’aprile del 1970, con una premiazione separata dei piloti delle due scuderie per i risultati del 1969, venne presentata la nuova scuderia fiorentina.

 

 

FIRENZE CORSE BIONDETTI

 

La scuderia venne fondata il 7 marzo 1970 ed il successivo 21 aprile 1970 avvenne la “presentazione” ufficiale della nuova scuderia nata dalla riunione di Biondetti e Bardahl.

 

 

          

 

L’occasione fu la premiazione dei piloti per l’attività svolta nel 1969 con le proprie scuderie:

 

       

 

Il primo organo direttivo fu frutto di una evidente mediazione tra le due associazioni e risultò così formato:

Presidente:                         Dr. Giorgio BILLI

Presidente aggiunto:        Avv. Bruno ZAVAGLI

Consiglieri:                         Avv. Piero CONTE

Rag. Andrea POLLI

Sig. Luigi BELLI

Sig. Franco TORRINI

Sig. Guido NICCOLAI

Sig. Aldo HORVAT

Sig. Romano IGNESTI

 

 

 

Firenze, città di Guelfi e Ghibellini, non si presentò terreno facile per lo sviluppo della nuova associazione dovendo tener di conto che specialmente i piloti fiorentini erano stati avversari per un decennio. Lo stesso presidente aggiunto, per esempio, aveva militato a lungo nella Biondetti per poi costituire la Squadra Piloti Bardahl: non tutti nell’ambiente fiorentino avevano “gradito” l’iniziativa.

Nonostante la riunione, dunque, molte furono le defezioni dei piloti storici così come molti dei piloti di fuori Firenze (ex Bardahl) preferirono accasarsi a Scuderie territorialmente più vicine o economicamente più forti.

Nel 1972, alle prime elezioni, scomparve la figura del Presidente aggiunto ed il Consiglio Direttivo risultò quasi del tutto cambiato:

 

Presidente:                       Bruno ZAVAGLI

Vice Presidente:              Piero CONTE

Consiglieri:                       Enrico BORDONI

Giorgio CASTELNUOVO

Vittorugo CHIODO

Nicola CHIRICI

Giampiero FICI

Alessandro LUCHERINI

Guido NICCOLAI

Andrea POLLI

 

 

Nonostante l’impegno profuso da molti, il mutato scenario nazionale e vecchi attriti ancora andavano a limitare la disponibilità alla vita dell’associazione da parte dei singoli associati  e persino dei consiglieri e dei  fondatori……

 

 

….   anche se venivano riconosciuti i meriti di una “guida” sempre appassionata ….

 

 

 

La nuova scuderia non riusciva però a “decollare”, nonostante alcuni buoni risultati: nemmeno  l’apertura a nuovi settori come il karting, gli auto modelli radiocomandati o i fuoristrada riuscì a portare la FIRENZE CORSE BIONDETTI alla visibilità nazionale che singolarmente le due Scuderie erano state capaci di mantenere per anni.

 

        

 

       

 

Dalla documentazione reperita sino ad oggi si deve ritenere che il 1975 sia stata l’ultima presidenza della Firenze Corse Biondetti da parte di Bruno ZAVAGLI.